7 mar 2023

Celebriamo le donne nel mondo di Kawasaki Engines

Community Kawasaki
Celebriamo le donne nel mondo di Kawasaki Engines

Omaggiamo il contributo offerto dalle donne al nostro settore, dalla produzione dei motori fino all'uso professionale dei prodotti finiti. Abbiamo parlato con due donne agli antipodi e non solo geograficamente: Anita Coulter, direttore di stabilimento Kawasaki Engines a Maryville (Stati Uniti) e Holly Beeston, che lavora in Irlanda con suo marito nell'azienda di paesaggismo Busy Bee Gardening.

Non è certo un segreto che il settore manifatturiero e quello della manutenzione paesaggistica siano a predominanza maschile, però Anita Coulter e Holly Beeston stanno contribuendo a cambiare questo assunto.

Anita lavora presso la Kawasaki Motors Manufacturing Corp., U.S.A. (KMM) dal 1989, iniziando nel reparto Risorse umane (HR) fino a diventare dirigente. Adesso è direttrice dello stabilimento di Maryville, il principale stabilimento di produzione dei motori bicilindrici a V Kawasaki, e supervisiona un nuovo stabilimento di produzione a Boonville.

Holly invece è entrata nel settore solo nel 2022, affiancando il marito Cian Beeston nell'attività consolidata Busy Bee Gardening. Lavorano assieme nella loro zona dell'Irlanda centrale; Holly ha un ruolo attivo nella ditta perché utilizza svariate attrezzature per il paesaggismo, tra cui prodotti Powered by Kawasaki.

Per la Giornata internazionale della donna del 2023, una celebrazione che si tiene a marzo di ogni anno per celebrare i successi delle donne, abbiamo parlato con Anita e Holly del loro lavoro e delle loro esperienze e abbiamo chiesto cosa ne pensano del ruolo della donna nel nostro settore.

Come sei entrata nel settore?

Anita: Ho un background lavorativo nel settore manifatturiero. Molti membri della mia famiglia lavorano in questo settore: Maryville è una città piccola ma vanta una presenza industriale eccellente.

Per quanto riguarda il mio attuale ruolo, ho iniziato a lavorare presso Kawasaki Engines nel settore Risorse umane dopo aver terminato gli studi in gestione del personale. Sono arrivata ad assumere ruoli di livello dirigenziale fino a diventare direttore di stabilimento qui a Maryville. Le risorse umane continuano a essere parte importante delle mie mansioni, dato che al momento sto implementando una struttura organizzativa aziendale per tutti gli stabilimenti KMM (Lincoln, NE, Maryville, MO & Boonville, MO) che comprende benefit, retribuzione, amministrazione, sicurezza, formazione e benessere, e gestione dei talenti.

Holly: Mio marito Cian ha fondato la Busy Bee Gardening prima dell'inizio della nostra relazione. Ho fatto altri lavori ma quando ci siamo trasferiti qui alla fine ho deciso di unirmi alla sua attività.

Ho dovuto apprendere tante cose, ma finora mi piace tanto. Nel primo anno ho imparato tantissimo, da Cian, dai clienti e nella pratica del lavoro.

Hai riscontrato delle barriere, in quanto donna, lungo il tuo percorso?

A: Sono stata piuttosto fortunata per quanto riguarda la mia carriera e non credo di aver dovuto superare tante "barriere". Se ci sono, spero che le donne vedano gli ostacoli come sfide da affrontare, piuttosto che barriere. In Kawasaki l'ambiente di lavoro è improntato al rispetto. Sono però sempre pronta a parlare apertamente e a dire la mia, ed è qualcosa che raccomando a ogni donna che lavora qui.

Non abbiate timore di segnalare quando c'è un problema o di esprimere il vostro parere. Certo, essere una delle poche donne in una stanza piena di uomini potrebbe mettervi in soggezione, ma se non vi fate valere nessuno vi ascolterà.

H: Sì, credo che in questo tipo di lavoro esistano delle barriere per le donne. Ci sono alcune cose quasi scontate, come ad esempio il cliente ben strano che ritiene che le donne non siano capaci, oppure un commento malizioso ogni tanto, ma per fortuna la maggior parte delle persone non la vede così.

Una barriera pratica di questo lavoro è che le attrezzature e i macchinari non sono concepiti pensando alle donne, quindi a volte può risultare difficile utilizzarli. Alcune attrezzature sono particolarmente pesanti e un impiego prolungato potrebbe risultare difficile.

Ritieni che l'atteggiamento nei confronti delle donne stia cambiando?

A: Sì. Anche negli ultimi 10 anni è aumentato il numero di donne che riveste posizioni dirigenziali nella nostra azienda. La presenza delle donne che lavorano nel settore sta diventando sempre più frequente, in qualsiasi ruolo e livello, e questo certamente aiuta a cambiare l'atteggiamento.

Il 35% dell'organico di Maryville è composto da donne. Questa presenza è aumentata in maniera organica, e questo è davvero apprezzabile.

Qual è il contributo speciale delle donne in questo tipo di lavoro?

A: Nel settore manifatturiero spesso le donne hanno una posizione di punta nella linea di assemblaggio. Ovviamente sto generalizzando, ma le donne possono essere particolarmente creative: nell'individuazione e risoluzione dei problemi sono eccellenti in un contesto di produzione. Spesso siamo particolarmente brave nella pianificazione e rispondiamo bene ai potenziali problemi su tutta la linea.

H: Ovviamente non posso parlare a nome di tutte le donne, ma mi piace pensare che siamo caratterizzate da un tocco più delicato e un occhio attento. Sono una perfezionista: la qualità dei lavori di Cian è eccellente, ma sono io quella che riprende in mano le attrezzature per rifilare gli ultimi fili d'erba fuori posto!

Mi sono accorta che alcune delle nostre clienti si sentono più a loro agio sapendo che anche io lavoro nella loro tenuta. Alcune donne, soprattutto se anziane, potrebbero sentirsi a disagio da sole con un uomo nel proprio giardino. Penso che vedere un volto femminile le faccia sentire più a loro agio.

Anita, qual è secondo te il contributo delle donne nelle posizioni di più alto livello in un'organizzazione?

Penso che per le donne sia importante rendersi conto di dove possono arrivare se lo vogliono. Vedere presenze femminili nelle posizioni dirigenziali potrebbe invogliare le colleghe che non avrebbero mai creduto possibile una tale opportunità di carriera.

Con donne che rivestono ruoli di leadership, le lavoratrici si sentono incoraggiate a dare voce a problematiche o perplessità; a volte le donne si sentono più a loro agio a parlare con una donna "al comando" piuttosto che con un uomo. Spesso, quando sono nello stabilimento, le clienti si rivolgono a me: il mio background nelle risorse umane sicuramente viene fuori, ma probabilmente non sarebbero così a loro agio se io fossi un uomo.

Qual è il successo del quale vai più fiera?

A: Difficile a dirsi! Lavoro in Kawasaki da oltre 30 anni, quindi di esperienze eccezionali ne ho raccolte, eccome! Di recente ho potuto contribuire con successo al lancio del progetto Boonville, in qualità di responsabile dello stabilimento di Maryville.

Lavorare con i responsabili per gestire e far crescere le attività dei loro reparti è stata una grande soddisfazione. La dirigenza di Maryville e Boonville è molto affiatata, sono sicura che questo team assieme può fare di tutto.

La partecipazione nella struttura dell'organizzazione è affascinante: si tratta di una sfida che mi ha permesso di apportare migliorie all'intera azienda. Sono molto orgogliosa del lavoro che stiamo facendo: è un momento d'oro per l'azienda.

Anita, quali sono le principali idee sbagliate delle donne sul lavoro nel settore manifatturiero?

Che è all'insegna della sporcizia. Si pensa sempre a un duro lavoro manuale sfiancante, che ti lascia tutta unta e sporca.

Certamente lavorare con oli, grassi e refrigeranti fa parte del nostro lavoro con i motori, va da sé. Ma non tutti i lavori di produzione ti lasciano sporca di grasso fino ai gomiti. La nostra fabbrica è pulitissima e ordinata, e la maggior parte dei lavori non è così fisicamente estenuante come si potrebbe pensare.

Holly, cosa ti piace di più della manutenzione delle aree verdi?

È strano ma quando ero piccola odiavo il giardinaggio. Ora che sono adulta lo apprezzo, è veramente soddisfacente completare un lavoro a regola d'arte. Adoro rimuovere le erbacce dalle aiuole, vedere il risultato finale e osservare il giardino che migliora nel tempo. Adesso a casa ho un piccolo giardino, che adoro, è quasi un modo per rifarmi!

Mi piace molto anche l'aspetto dell'interazione, costruire relazioni con i clienti è uno dei miei punti forti. Sono una persona molto socievole, e incontrare nuove persone è tra le cose che amo di più del mio lavoro.

Qualcuno è rimasto stupito della tua scelta professionale?

H: Costantemente. Penso che anche mia madre e mio padre siano rimasti stupiti e avranno sicuramente pensato: "ma se non ti è mai piaciuto occuparti del giardino di casa!"

Ma anche loro, proprio come gli altri, penseranno: "è il lavoro di un giardiniere". Secondo me le persone credono che nel giardinaggio ci si sporchi facilmente, che sia un lavoro prettamente "maschile", però io amo lavorare pettinata e truccata bene. Le persone possono rimanere di stucco nel vedere una donna che fa un lavoro manuale di fatica.

Pensi che le cose sarebbero diverse se lavorassi da sola?

H: Assolutamente sì. Purtroppo ci sono ancora persone che pensano che sia un lavoro da uomini e hanno scarsa considerazione delle donne come lavoratrici in questo settore.

So che è difficile convincere alcune persone che so fare bene il mio lavoro tanto quanto gli uomini. Alcuni potenziali clienti potrebbero venir meno, quindi penso che costruire un bacino clienti iniziale può risultare più difficile. Sicuramente non è impossibile che una donna metta in piedi un'attività commerciale nel settore del verde, ma penso che sia più difficile.

Perché pensi che ci siano così poche donne che lavorano nel settore manifatturiero e della manutenzione paesaggistica?

H: In parte per i motivi che ho già indicato prima. Ci sono ancora pregiudizi nei confronti delle donne nel settore e le donne potrebbero non valutare l'idea di una potenziale carriera nel settore della manutenzione delle aree verdi.

Si tratta di un lavoro fisico e magari non a tutti piace. Se ami il giardinaggio e stare all'aperto potresti provare e vedere se fa per te.

A: Penso che le cose stiano cambiando, lo ribadisco. Possiamo vantare una buona presenza femminile, e spero solo che la percentuale sia destinata a crescere, non a diminuire.

Penso che le donne nel settore manifatturiero siano di meno semplicemente per via delle convinzioni errate che ho menzionato prima. Può essere un lavoro molto fisico, e questo certamente non fa per tutti, ma la parte creativa è molto maggiore di quella fisica e non molti se ne rendono conto: non c'è nessun motivo per cui le donne non dovrebbero dare ottimi risultati in questo settore.

Puoi dare qualche consiglio alle donne che vorrebbero lavorare nel nostro settore?

H: Non definire obiettivi irraggiungibili nel tentativo di metterti alla prova. All'inizio della mia carriera mi spingevo sempre oltre i miei limiti per dimostrare a me stessa di essere capace. Ero sempre stanca morta.

È importante conoscere i tuoi limiti fisici e dare priorità alla tua autostima. Se un cliente non ti rispetta per via del tuo essere una donna, non continuare a lavorare per lui: là fuori ci sono altri clienti che ti rispetterebbero.

A: Come ho detto prima, abbi fiducia in te stessa e non aver paura di dire la tua. Se vuoi muovere i primi passi, accumula quanta più esperienza possibile con tirocini o l'affiancamento lavorativo. Non esiste modo migliore per capire il settore che con l'esperienza diretta: in questo modo capirai se si tratta di un profilo professionale che fa per te o no.

Grazie Anita e Holly per le vostre esperienze e il tempo che ci avete dedicato in questa intervista.

Noi di Kawasaki Engines apprezziamo il contributo fornito dalle donne alla nostra azienda e all'intero settore. Speriamo che l'attuale trend di crescita dell'occupazione femminile nel settore manifatturiero e paesaggistico continui.

Se volete avviare un'attività di manutenzione paesaggistica potreste iniziare leggendo la nostra Guida in sei fasi!

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